Riaprono le frontiere, ma ogni Paese mette le proprie condizioni

  • June 1, 2020

undefined Ripartono gli spostamenti ma ogni Paese prevede modalità e regole diverse.

 Il prossimo 5 giugno i ministri Ue si incontreranno per un confronto sulla questione della riapertura delle frontiere, nel frattempo sono state fornite delle regole base per viaggiare quest'estate. Dal 3 giugno ci si sposterà in Europa e dal 15 giugno nei Paesi extra Ue, ma con modalità diverse.

A partire dal 3 giugno sarà possibile non solo riprendere gli spostamenti in tutta Italia, ma anche quelli tra Paesi dell’area Schengen senza quarantene né autocertificazioni, anche se per ora l’apertura delle frontiere procede a singhiozzo. Occorre sottolineare che gli accordi tra le nazioni sono complicati e vengono adottate misure e regole diverse, caso per caso, Paese per Paese, sempre in base all'andamento dell'epidemia. La Commissione europea quindi invita tutti i Paesi ad accordi coordinati e a garantire che ci sia una strategia comune per non svantaggiare alcuni Stati rispetto ad altri.

La Spagna ha deciso di aprirsi al turismo internazionale dal primo luglio in condizioni di massima sicurezza: «Il turismo spagnolo avrà ora due nuovi focus fondamentali: la sostenibilità ambientale e la sicurezza sanitaria.» ha annunciato il presidente Pedro Sanchez.

Chi vorrà viaggiare in Gran Bretagna, dall'8 giugno sarà obbligato a sottoporsi ad una quarantena di 14 giorni, così come in Belgio, a Malta ed in Irlanda.

La Germania apre le frontiere dal 15 giugno senza restrizioni, ma per ora si viaggia solo per motivi di lavoro.

La Grecia, che inizialmente aveva affermato di non aprire le proprie frontiere agli italiani, ha cambiato idea dichiarando però che gli italiani provenienti dalle zone a rischio saranno comunque sottoposti a test. «Il divieto d'ingresso non si applica alla nazionalità dei turisti ma al Paese di provenienza» ha precisato il governo ellenico. La Grecia ha precisato che l'elenco degli accessi consentiti verrà aggiornato dal primo luglio e che ha adottato le misure chieste dalla Commissione Europea secondo la quale i 27 Stati devono seguire tre criteri: epidemiologico, usando le informazioni dell'Agenzia europea che monitora l'andamento del virus; la capacità di contenimento e di tracciamento attraverso le app e le prenotazioni. Il governo ellenico ha fatto sapere che a partire dal 15 giugno i voli internazionali saranno ammessi negli aeroporti greci di Atene e Salonicco ma se l'aereo proviene da uno degli aeroporti dell'elenco delle aree "ad alto rischio" stilato dall'Agenzia europea per la sicurezza aerea (che per l'Italia sono Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto) i passeggeri saranno sottoposti a un test all'arrivo. Se negativo, il passeggero si metterà in auto-quarantena per 7 giorni. Se positivo, la quarantena sarà di 14 giorni.

Per quanto riguarda Cipro, da luglio lo stato aprirà le frontiere a molti Paesi tranne che all'Italia e perciò si dovrà attendere che migliori l'emergenza sanitaria.


Isolamento obbligatorio per chi va in Polonia, ma dal 13 giugno le restrizioni si allenteranno anche se non per l'Italia, che resta ancora sotto osservazione.

Si può andare in vacanza in Croazia esibendo la prenotazione alberghiera ma non si può passare attraverso la Slovenia, che ha chiuso le frontiere per l'emergenza sanitaria.

Si può andare Austria ma solo per motivi di lavoro e con una quarantena di 14 giorni: «La situazione in Italia è quella più difficile — ha comunicato il cancelliere Sebastian Kurz «ma il 3 giugno cercheremo una soluzione»; è probabile dunque che si potrà entrare ma solo con una prenotazione alberghiera.

E' chiusa anche la Svizzera tranne ai frontalieri per ragioni di lavoro e probabilmente le frontiere potranno aprire solo dal 6 luglio.

La Francia non ha mai chiuso realmente le frontiere ma per ora gli italiani che vogliono andarvi in vacanza devono avere un'autocertificazione e dichiarazione di assenza di sintomi da Covid-19; gli spostamenti saranno più facili dal 15 giugno quando le regole si allenteranno.

Nulla cambia per il momento circa l’ingresso in Slovacchia di cittadini italiani che non abbiano residenza nel paese o facciano parte delle categorie esenti da quarantena.
Gli imprenditori con attività in Slovacchia ed i tecnici che abbiano criticità ed urgente necessità di entrare nel paese, possono provare a fare richiesta di esenzione. Potete contattare la Camit che vi darà supporto nella redazione della richiesta di esenzione. Viene comunque richiesto di presentare un tampone Covid-19 negativo non più vecchio di 96 ore.

Le diplomazie sono dunque ancora al lavoro e in attesa di ulteriori aperture o chiusure è bene consultare il sito www.viaggiaresicuri.it a cura del Ministero degli Esteri.

fonte: ansa.it

foto: TPI

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