Molti i dubbi e le perplessità su quanto accadrà dopo l’esperimento dei test di massa.Nell’ipotesi che anche solo l’1% della popolazione risultasse positiva, stiamo parlando comunque di 50.000 persone, cittadini che lavorano e sono attivi in fabbriche, centri logistici e negozi. E’ ovvio inoltre che una percentuale di riscontri positivi superiore al 3%, e conseguenti quarantene, porterebbe effetti non noti all’economica slovacca. Questo senza contare che chi deciderà di non fare il test, si stima il 20% della popolazione, dovrebbe mettersi in quarantena per 10 giorni. "Se il 50% della popolazione non viene per i test, significa che lasciamo queste persone a casa per due settimane? È come se dicessimo alla gente che non vuole andare a lavorare e vuole starsene a casa per due settimane: non andate a fare i test!", ha detto Tibor Gregor, direttore del Klub 500.
Ventimila volontari delle file di medici e infermieri sono ricercati dal governo per svolgere i test a livello nazionale che dovrebbero iniziare questo fine settimana a Orava e nel distretto di Bardejov. Il governo offre agli operatori sanitari sette euro l'ora lordi più un supplemento di rischio pari a 20 euro per ogni test positivo testato.
"È vergognoso", risponde Marián Šóth, capo dell'Associazione dei medici privati, all'offerta.
Tuttavia, il primo ministro e il ministro della Salute per il suo OĽANO Marek Krajčí sono convinti di poter trovare decine di migliaia di volontari. Tuttavia, dicono di avere pronto anche un piano B e, secondo Krajčí, anche C. Martedì, tuttavia, si sono rifiutati di divulgarli.
Sarà inoltre necessario trovare altre 15.000 persone che aiuteranno con la raccolta, ad esempio con l'amministrazione burocratica. Dovrebbero esserci almeno sette persone in ciascuno dei 5.000 punti di raccolta: quattro paramedici e tre civili. Aiuterà anche l’esercito con l’invio di ottomila soldati. C'è però ancora caos nella composizione delle squadre nei punti di prelievo, i numeri presentati non coincidono con le informazioni ricevute dai sindaci.
L'Unione delle città slovacche (ÚMS) continua a sperare che il governo fornisca alle città una guida metodologica chiara e inequivocabile per i test nazionali sul coronavirus. "La realtà, tuttavia, è che il presidente dell'ÚMS finora ha parlato al telefono solo con il capo di stato maggiore. Da allora, l'ÚMS gli ha inviato un elenco di 60 domande chiave sulle quali le città aspettano una risposta, ma che non hanno ancora ricevuto", ha detto Daniela Piršelová, Portavoce di ÚMS.
Il Ministero della Difesa lancerà un sito web separato in cui saranno disponibili tutte le informazioni sui test. I volontari troveranno nel sito anche i moduli necessari all’adesione. Secondo l'annuncio del Ministero, durante il cosiddetto test pilota, 180.000 persone saranno testate in 235 punti di campionamento nella regione di Orava e a Bardejov e questo a partire da venerdì (23 ottobre) e fino a domenica (25 ottobre). Nell'azione saranno coinvolti più di 2.500 soldati, polizia, vigili del fuoco, operatori sanitari e amministrativi.
Il test in tutta la Slovacchia dovrebbe essere eseguito nei due fine settimana a seguito di questa prima prova pilota. Quindi in date comprese nel periodo 30 Ottobre -1 Novembre e nel fine settimana del 6 Novembre - 8 Novembre.
Il test è volontario, ma Matovič sostiene che chi non lo fa e non va nemmeno alla quarantena di dieci giorni rischia una multa di 1650 euro.
A mio avviso, le sanzioni previste per la mancata partecipazione ai test di area sono costituzionalmente discutibili “, ha fatto presente il Presidente Zuzana Čaputová.
La "quarantena", come Matovič chiama la restrizione della libertà delle persone non a rischio, sarebbe usata dal governo come punizione, che le leggi non conoscono. Inoltre, limiterebbe la loro libertà di movimento per dieci giorni, il che è possibile solo in uno stato eccezionale, non in uno stato di emergenza attualmente presente.
Ventimila volontari delle file di medici e infermieri sono ricercati dal governo per svolgere i test a livello nazionale che dovrebbero iniziare questo fine settimana a Orava e nel distretto di Bardejov. Il governo offre agli operatori sanitari sette euro l'ora lordi più un supplemento di rischio pari a 20 euro per ogni test positivo testato.
"È vergognoso", risponde Marián Šóth, capo dell'Associazione dei medici privati, all'offerta.
Tuttavia, il primo ministro e il ministro della Salute per il suo OĽANO Marek Krajčí sono convinti di poter trovare decine di migliaia di volontari. Tuttavia, dicono di avere pronto anche un piano B e, secondo Krajčí, anche C. Martedì, tuttavia, si sono rifiutati di divulgarli.
Sarà inoltre necessario trovare altre 15.000 persone che aiuteranno con la raccolta, ad esempio con l'amministrazione burocratica. Dovrebbero esserci almeno sette persone in ciascuno dei 5.000 punti di raccolta: quattro paramedici e tre civili. Aiuterà anche l’esercito con l’invio di ottomila soldati. C'è però ancora caos nella composizione delle squadre nei punti di prelievo, i numeri presentati non coincidono con le informazioni ricevute dai sindaci.
L'Unione delle città slovacche (ÚMS) continua a sperare che il governo fornisca alle città una guida metodologica chiara e inequivocabile per i test nazionali sul coronavirus. "La realtà, tuttavia, è che il presidente dell'ÚMS finora ha parlato al telefono solo con il capo di stato maggiore. Da allora, l'ÚMS gli ha inviato un elenco di 60 domande chiave sulle quali le città aspettano una risposta, ma che non hanno ancora ricevuto", ha detto Daniela Piršelová, Portavoce di ÚMS.
Il Ministero della Difesa lancerà un sito web separato in cui saranno disponibili tutte le informazioni sui test. I volontari troveranno nel sito anche i moduli necessari all’adesione. Secondo l'annuncio del Ministero, durante il cosiddetto test pilota, 180.000 persone saranno testate in 235 punti di campionamento nella regione di Orava e a Bardejov e questo a partire da venerdì (23 ottobre) e fino a domenica (25 ottobre). Nell'azione saranno coinvolti più di 2.500 soldati, polizia, vigili del fuoco, operatori sanitari e amministrativi.
Il test in tutta la Slovacchia dovrebbe essere eseguito nei due fine settimana a seguito di questa prima prova pilota. Quindi in date comprese nel periodo 30 Ottobre -1 Novembre e nel fine settimana del 6 Novembre - 8 Novembre.
Il test è volontario, ma Matovič sostiene che chi non lo fa e non va nemmeno alla quarantena di dieci giorni rischia una multa di 1650 euro.
A mio avviso, le sanzioni previste per la mancata partecipazione ai test di area sono costituzionalmente discutibili “, ha fatto presente il Presidente Zuzana Čaputová.
La "quarantena", come Matovič chiama la restrizione della libertà delle persone non a rischio, sarebbe usata dal governo come punizione, che le leggi non conoscono. Inoltre, limiterebbe la loro libertà di movimento per dieci giorni, il che è possibile solo in uno stato eccezionale, non in uno stato di emergenza attualmente presente.
