In Slovacchia, il tasso delle vaccinazioni con prima dose nelle case di cura statali ha raggiunto l'80%, questo quanto annunciato dai funzionari del governo durante la conferenza stampa di martedì sull'allentamento delle restrizioni anti-pandemiche a livello nazionale.
Tuttavia, c'è chi sostiene che questa cifra non si riferisca al numero di persone vaccinate tra quelle che effettivamente lo dovrebbero essere, ma piuttosto al numero di persone che hanno richiesto la vaccinazione.
Facendo dei calcoli con i dati forniti dal Ministero del Lavoro, dati spediti in risposta ad un'inchiesta sulla questione, se tutti i residenti e gli impiegati fossero presi in considerazione, il tasso sarebbe molto meno lusinghiero rispetto all'80% dichiarato e risulterebbe pari a circa un 38%.
Mercoledì, il Ministro del Lavoro Milan Krajniak ha spiegato che la cifra dell'80% si riferisce al tasso delle istituzioni vaccinate, e che il tasso dei residenti e del personale vaccinato all'interno era del 77%.
Krajniak ha tuttavia ammesso che i due numeri erano effettivamente stati calcolati in base alle persone che avevano fatto richiesta per il vaccino.
Mentre non è chiaro quante persone vulnerabili nelle case di cura continuino ad essere esposte al rischio di contagio, la Slovacchia continua ad avere il terzo più basso tasso di vaccinazione nell'UE con prima dose per le persone sopra gli 80 anni, raggiungendo solo il 32%.
Fonte: euractiv.com