Polonia verso le presidenziali: l’ascesa di Sławomir Mentzen mette in crisi il duopolio politico

  • May 13, 2025

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La corsa alla presidenza della Polonia, che fino a poco tempo fa sembrava destinata a essere un confronto diretto tra il liberale Rafał Trzaskowski e il conservatore Karol Nawrocki, è stata scossa dall’ascesa di un outsider: Sławomir Mentzen, economista, imprenditore e volto della destra radicale rappresentata dal partito Confederazione (Konfederacja). La sua popolarità in crescita – sostenuta da un’efficace presenza online e da un programma ultraliberista – ha trasformato una sfida a due in un’elezione potenzialmente a tre. Le elezioni si terranno il 18 maggio, con un possibile secondo turno due settimane dopo. L’esito sarà decisivo per gli equilibri istituzionali: se il presidente rimanesse ostile al governo, l’esecutivo guidato da Donald Tusk – in carica dal dicembre 2023 – continuerà a scontrarsi con i veti presidenziali, ostacolando le sue riforme fino al 2027. Mentzen, alla guida del partito “Nuova Speranza” (Nowa Nadzieja), una delle due anime di Confederazione, ha costruito il suo successo su un programma incentrato su una drastica riduzione delle tasse, critica al welfare, opposizione al Green Deal europeo e una linea dura su immigrazione e aiuti all’Ucraina. Proprio su quest’ultimo tema ha intercettato il cambiamento di umore dell’opinione pubblica: i polacchi continuano a sostenere Kyiv contro Mosca, ma chiedono maggiore tutela degli interessi nazionali e meno generosità verso i profughi ucraini. I sondaggi lo danno in crescita: dal 11% di novembre 2023 al 18% di marzo 2024, avvicinandosi a Nawrocki (23%) e Trzaskowski (35%). Il suo principale bacino elettorale è costituito dai giovani, affascinati dalla sua immagine di imprenditore di successo e influencer politico su TikTok. Ma proprio questa fascia d’età è anche la meno propensa a votare, il che rende fragile la sua base elettorale. La candidatura di altri personaggi mediatici, come Grzegorz Braun – espulso da Confederazione dopo dichiarazioni antisemite – o il giornalista Krzysztof Stanowski, non ha finora inciso: entrambi fermi al 2%. Al contrario, l’allontanamento delle figure più controverse ha rafforzato la leadership moderata di Mentzen all’interno del suo partito. Nel caso arrivasse al ballottaggio, l’esito resta incerto. Trzaskowski potrebbe batterlo con facilità, presentandolo come un estremista; ma se il rivale fosse Nawrocki, Mentzen potrebbe avere un vantaggio nel raccogliere il malcontento contro l’intero establishment, essendo estraneo sia al governo attuale sia all’ex maggioranza di Diritto e Giustizia (PiS). In ogni caso, il solo fatto che un candidato di Confederazione possa realisticamente contendere il secondo posto al rappresentante di PiS rappresenta un segnale forte: il lungo dominio bipolare di PO e PiS sulla scena politica polacca potrebbe essere vicino a una svolta.
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